
Oggi parleremo di ortopedia funzionale dei mascellari, cercando di definire alcuni concetti fondamentali per orientare una scelta terapeutica consapevole dei pazienti.
Innanzitutto vogliamo chiarire un concetto fondamentale: per malocclusione si intende qualsiasi alterazione dei normali rapporti esistenti tra i denti dell’arcata superiore rispetto a quella inferiore, ma anche tra le basi ossee (mascellare superiore e mandibola), in cui i denti sono alloggiati; queste condizioni possono essere corrette attraverso un adeguato trattamento ortodontico.
Come orientarsi però nella scelta del tipo di trattamento? Quando e perché intraprendere una terapia ortopedico-funzionale dei mascellari (O.F.M.)? Vista la vastità dell’argomento, tratteremo i concetti principali in 3 articoli distinti.
O.F.M.: cos’è?
Per ortopedia funzionale dei mascellari (O.F.M.) si intende un percorso terapeutico MULTIDISCIPLINARE che ha come obiettivo il raggiungimento dello stato di benessere dell’individuo. Ciò si realizza attraverso la correzione di problematiche masticatorie, nel contesto di una visione più ampia del cavo orale, che risulti INTEGRATA al resto del corpo e soprattutto rispettosa delle dinamiche POSTURALI INDIVIDUALI.
In altri termini, mediante l’O.F.M. si interviene sulla crescita del cavo orale armonizzandola a quella complessiva dell’individuo (qualora sia bambino o giovane) oppure si agisce sui compensi già esistenti e ormai strutturati nel corpo (per quanto riguarda invece l’adulto).
Altro aspetto da evidenziare è che l’O.F.M. non ha come obiettivo primario l’estetica del sorriso, ma questo risultato è comunque garantito all’interno del piano di cura.
O.F.M.: bocca e postura
La bocca rappresenta la porzione inferiore del volto e le strutture muscolo-scheletriche che la compongono sono in stretta relazione con le ossa craniche e con il tratto cervicale della colonna vertebrale. Per tale ragione, il cavo orale è in continuo adattamento alle modifiche strutturali che avvengono a tutti i livelli del sistema posturale (cranio, rachide, bacino, arti, sistema muscolare etc). Questo legame funzionale può determinare adattamenti occlusali o persino l’insorgenza di malocclusioni fin dalla tenera età.
In altri casi, invece, il cavo orale può diventare causa di modifiche ed alterazioni posturali, ad esempio in presenza di anomalie anatomiche (agenesie dentali, frenulo linguale corto etc).
Va da sé, quindi, che tutti gli stimoli applicati per correggere le problematiche ortodontiche debbano essere preliminarmente progettati nel rispetto dell’EQUILIBRIO POSTURALE DINAMICO di ciascun paziente. Lo stesso dicasi per le riabilitazioni protesiche (questo argomento verrà trattato in un post successivo).